venerdì 26 agosto 2022

3.Misteri

Rating: Verde
Genere: Fantasy, romantico
Stato storia : in corso
Personaggi : Benjamin Williams Gascoyne, Cameriera Melina, governante Sophie, Stalliere Pogue, Lady Constance Helen Hamilton, Maggiordomo
1787 parole




La servitù di casa Gascoyne, si era radunata in cucina per spettegolare sui nuovi eventi che stavano avvenendo in quella casa, quella stessa mattina
- Chi pensate che sia quella ragazza che è venuta con Jenkins ??
Ernest spostò lo sguardo da Melina a Pouge, entrambi, come lui del resto, erano alquanto incuriositi da quella visita  
- Forse una che il conte ha messo incinta ? con tutto il da fare che si da !!!
Propose Melina, certa che fosse quello il vero motivo di quella visita
- Lei è umana




Gli rispose Pogue, ignorando che li, con loro, seduta a tavola, ci fosse la cameriera personale di Lady Hamilton
- E allora ??
Melina guardò con fare ovvio verso il maggiordomo cercando il suo appoggio ma anche l'uomo non ne era del tutto sicuro, quella fanciulla non era il tipo di donna con cui si intratteneva il suo padrone
- Nel suo letto passano umane e non, lo sappiamo benissimo, non si fa certo di questi scrupoli
Rimarcò Melina più che convinta della sua teoria non prendendo in considerazione la presenza della cameriera di Lady Hamilton






























- La volete smettere voi tre di spettegolare !?! non avete altro di meglio da fare ??
- E dai Sophie, dimmi che tu non sei un pò curiosa
Le chiese il maggiordomo, l'unico che aveva un certa intesa con l'anziana governante, entrambi lavoravano per la famiglia Gascoyne da che avevano memoria 
- No, non lo sono, non vengo pagata per dire cose insulse e senza senso sul padrone o per spettegolare sulla sua vita privata

- No, è vero, tu non hai bisogno di spettegolare, tanto vieni pagata per sapere le cose direttamente dal conte 
Con una finta espressione scocciata, fulminò con il suo sguardo la giovane cameriera
Adesso basta, tu vai di la, il signor Conte sta chiamando, tu
Disse puntando il dito contro il maggiordomo
- Vai di la a fare quello che fai di solito e tu
Disse rivolta allo stalliere
- Tornatene nella stalla, non hai dei cavalli da dover strigliare ??? lo sai quanto il signor conte tenga alla cura dei suoi amati cavalli su...su muovetevi
In tutto quella confusione, Dorotea osservò curiosa la servitù del conte, sembravano molto uniti, così informali, era molto strano quel comportamento, di regola, nei grandi casati, la servitù non era così unita e poi cosa voleva dire la cameriera con quella frase " umane e non " non riusciva a comprendere e non le era sfuggito neanche lo sguardo che si erano scambiati il maggiordomo e la governante, uno sguardo di apprensione, come se quel discorso non dovesse essere intrapreso, non li, non in quella circostanza, non con lei presente















Se la cameriera di lady Hamilton era alle prese con i discorsi enigmatici della servitù del Conte, lady Constance, nell'ingresso di casa Gascoyne, stava cercando di capire che persona fosse il Conte 
Benjamin Williams Gascoyne,  Jenkins se n'era appena andato lasciandoli soli e subito, tra Benjamin e Constance, era sceso un silenzio imbarazzante
- Chiamo subito Mrs Miller, le farà vedere la sua stanza
- La ringrazio signor Conte
Benjamin si avvicinò alla corda vicino alla finestra e suonò la campanella
- Arriverà subito
Perchè si doveva sentire a disagio, nessuna donna l'aveva mai fatto sentire così inadeguato, tossicchiò per cercare di darsi un contegno
- Non si preoccupi per le sue valige, la governante avrà già provveduto a farle portare nella sua stanza
- Lei qui vive da solo ?? pensavo che sua moglie
Ma l'occhiataccia che le lanciò Benjamin le fece comprendere di essere stata inopportuna
- Mi scusi, non avrei dovuto intromettermi nella sua vita privata, mi dispiace
Dopo un attimo di silenzio Benjamin incatenò il suo sguardo magnetico a quello della fanciulla e nuovamente rimase meravigliato dal colore dei suoi occhi, un verde che cambiava tonalità in base al riflesso della luce, erano magnifici, cercando di ricomporsi, si affrettò a risponderle
- Comunque si, vivo qui da solo, mia moglie non abita più con me




Constance avrebbe tanto voluto chiedergli il motivo per cui Lady Lucrezia Cecily Greville non abitasse più in quella casa con il suo sposo, ma l'amore per la decenza gli impedì di formulare quella domanda così inopportuna, oltretutto, l'arrivo provvidenziale della cameriera, la distrasse da quella curiosità
- Signor Conte ha chiamato ??
- Si, Mrs Miller ??
Chiese scocciato l'uomo, aveva bisogno della governante non della cameriera
- La Signora Miller si sta occupando del pranzo
- Perfetto, potresti occuparti tu di far vedere a Lady Hamilton la sua stanza ??
- Si Signor Conte 















- Le ricordo il patto, lei rimarrà a vivere qui solo se lo rispetterà, in caso contrario
Le rammentò prima di congedarsi
- So già cosa mi succederà, non si preoccupi Signor Conte
Rispose spazientita Constance, odiava quando gli uomini la trattava come un'inetta, incapace di pensare o di saper usare il cervello
- Bene, a più tardi Lady Hamilton
Dopo un lieve inchino, Benjamin, uscì da quella stanza lasciandola sola, in sole poche ore la sua vita era stata stravolta, dalla sua piccola casa, calda e accogliente, situata nella periferia di 
Dragon Valley si era ritrovata in quell'enorme villa, buia e silenziosa, al cospetto di un uomo con la dubbia moralità
La voce di Melina la raggiunse facendola sobbalzare
Miss Hamilton se vuole seguirmi 







Constance seguì la cameriera al primo piano





Melina, giunta al piano superiore, svoltò a sinistra, raggiunse il corridoio, aprì una porta e fece segno a Constance di entrare, la ragazza si guardò attorno, c'era un piccolo salottino privato e questo le fece tirare un sospiro di sollievo, alla sola idea di starsene rinchiusa nella sua camera, giorno e notte, si era sentita soffocare, lei, abituata a stare sempre all'aria aperta, osservò la stanza era molto accogliente e pulita
Con sua immensa gioia constatò che nella stanza c'era una scrivania, amava scrivere ed era felice di poterlo fare rinchiusa in quelle quattro mura e non dover così scendere nell'ufficio del Conte, il desiderio di restare lontana il più possibile da lui era sempre più vivo nella sua mente, quell'uomo le incuteva timore, ma allo stesso tempo, era attratta dalla nomina che precedeva il padrone di quella casa 
Melina le fece cenno di seguirla




Constance raggiunse la cameriera nella stanza adiacente al salottino
- Questa è la vostra camera




C'era un armadio alla sua destra e un comò alla sua sinistra, davanti a lei c'era un enorme letto a baldacchino, notò che i suoi bagagli erano già stati collocati nella camera
- E' perfetta, grazie
- Sono felice che le piaccia, adesso devo andare, la lascio alle cure della sua cameriera personale, così l'aiuterà a disfare i bagagli, ed ad accendere il fuoco, la notte qui fa molto freddo, ma per qualsiasi cosa mi chiami, sono a sua completa disposizione
Constance chinò la testa a mo di saluto e Melina si congedò lasciandola sola con la sua cameriera



Dopo aver sistemato le sue cose con l'aiuto della sua cameriera, Constance si era concessa un piccolo pisolino in attesa della cena
Solo un'ora più tardi la cameriera decise di svegliarla





Dorotea l'aveva aiutata a vestirsi e adesso la cameriera le stava sistemando l'acconciatura
- C'è qualcosa che non va signorina ??
Constance, guardandosi allo specchio, incrociò lo sguardo con la cameriera, la donna era con lei da ben nove anni, si trovava bene con lei, erano in sintonia, più che una cameriera, per lei, era diventata una confidente, una consigliera
- No Dorotea, è tutto apposto, sono solo un pò frastornata, il viaggio e poi trovarmi qui, in questa casa enorme
- Il Signor Conte è stato molto gentile ad ospitarla
- Non così tanto gentile, il Signor Jenkins l'ha dovuto obbligare ad accogliermi, lui non mi voleva qui, dice che non è un posto adatto ad una signorina di buona famiglia, non riesco a capire cosa volesse intendere, cioè, so che è un dissoluto, che la sua fama è di dubbia moralità, ma, non hai visto come si è battuto per tenermi lontana da questa casa, come se avesse paura di avermi qui
Notando lo sguardo dubbioso della sua cameriera e fraintendendolo, Constance si affrettò a dare una giustificazione
- Si lo so, è da pazzi pensarlo, ma non ho altra spiegazione per il suo comportamento, è così enigmatico, tu che cosa sei riuscita a carpire dalla servitù
- Non molto, ho notato che hanno un comportamento strano per essere i servi di un casato così importante
- In che senso
La curiosità di Constance aumentò
- Sono molto uniti, si rivolgono alla governante e al maggiordomo in modo informale e la stessa governate non se ne preoccupa affatto di riprenderli
- Rispecchieranno la cafonaggine del loro padrone
Fu la sentenza di Constance non del tutto condivisa dalla sua cameriera  


Quando Constance scese, per l'ora di cena, notando l'apparecchiatura, rimase delusa, la tavola era apparecchiata solo per una persona e ad attenderla in sala da pranzo c'erano solo la governante e la cameriera





- Lady Hamilton 
Fu il saluto della vecchia governante, Constance rispose al saluto con un lieve cenno del capo
- Il Signor Conte ???
Chiese curiosa, avendo comunque sia già compreso che non avrebbe cenato con lei
- Il Signor Conte non cena mai a casa, sarà solo lei ad occupare la tavola
Le rispose Melina
Non riuscendone a capirne il motivo, Constance sentì la delusione farsi strada nel suo cuore, avrebbe dovuto solo gioirne della sua assenza, stare a contatto con lui, non era consigliabile, ma nel sentire quelle parole, neanche lei sapeva il perchè, la rabbia prese il sopravvento, era veramente un maleducato, la sua prima sera, in quell'enorme casa e lui, il padrone di casa, se la svignava così, lasciandola sola, senza nemmeno avvisarla, avrebbe tanto voluto girare i tacchi e tornarsene nella sua camera, ma la voce di Melina la fece desistere
- Mi scusi, vuole cenare adesso ??? è già tutto pronto
- Come ???
Constance si riprese dai suoi pensieri 
- La cena, vuole che venga servita adesso, oppure vuole aspettare
- Si...si certo, la puoi servire adesso grazie
Anche se l'appetito oramai era completamente svanito pensò stizzita




Ad essere sinceri la cena era veramente ottima, doveva ricordarsi di fare i complimenti alla cuoca, era veramente brava, ignara che la cuoca non era altro che la vecchia governante, la cuoca, purtroppo, come la maggior parte della servitù del palazzo Gascoyne, se n'era andata dopo gli eventi incresciosi avvenuti pochi anni prima
- Posso servirle altri canapè Milady ??
- No grazie, sono sazia
Melina si avvicinò al tavolo e prese il piatto 
- Desidera il dolce Milady ??? Oggi Sophie ho cucinato un dolce di zucca
- No grazie, sul serio, sono veramente sazia, era tutto squisito
La cameriera ringraziò e si affrettò a togliere il piatto 
Constance ebbe un'idea, forse poteva chiedere alla governate, oppure alla cameriera qualche informazione sul conte, la curiosità era tanta e sulla vita del conte, nell'alta società, c'era un velo di mistero, la gente sembrava avesse paura di lui, ma lei non riusciva a comprenderne il motivo, certo, quel suo atteggiamento irriverente e quel suo modo di fare misantropico, poteva mettere in soggezione le persone, ma arrivare a provare paura per quell'uomo le sembrava un tantino esagerato






Si alzò dalla sedia 
- Ringraziate la cuoca per questa splendida cena
- Non abbiamo una cuoca è Mrs Miller che si occupa di cucinare 
Se Constance ne era sorpresa non lo diede a vedere, sicuramente era strano vedere una governante cucinare, accadeva solo nelle famiglia più indigenti, ma da quello che sapeva, non era il caso del Conte Gascoyne 
- E' tanto che lavorate per il Conte ??
Chiese con fare disinteressato anche se dentro di se moriva dalla curiosità
Sophie annuì
- Si, lavoravo per suo padre e sua madre, ho visto nascere e crescere il Conte, ma quando è successo il fattaccio se ne sono andati tutti quanti, gli unici che siamo rimasti vicini alla famiglia Gascoyne siamo io, il maggiordomo, la cameriera e lo stalliere 
- Mi avevano detto che il conte era sposato, dov'è sua moglie  ?? pensavo cenasse con me questa sera ?? 
Si sentiva veramente meschina, sapeva direttamente dal conte che sua moglie non abitava più in quella casa, ma voleva sapere il motivo e ne era più che certa che sia la governante, sia la cameriera, potevano essere le uniche a dargli delle spiegazioni, perchè a conoscenza di quella separazione, era raro che i servi non conoscessero i segreti dei loro padroni


- La duchessa LadLucrezia ha deciso di non vivere più con il Signor Conte, ha preso come pretesto il fatto che il conte avesse ucciso il fratello minore di Bradford e questa storia le avrebbe rovinato la reputazione, ma sappiamo tutti quanti che questo è solo un espediente, essendo ancora sposata al conte, lui la deve mantenere e lei ha una casa a disposizione tutta per se e i suoi amanti
- Melina !!! 
La riprese contrariata la governate
- Non dirmi che non è la verità e poi, quando viveva qui era odiosa, comandava come se lei fosse la padrona
- Lei era la padrona e a tutt'oggi lo è, non dimenticarlo mai, se non vuoi che il Conte ti cacci o peggio ancora ti punisca
Ci tenne a specificare Sophie, guadandola in malo modo
- No, mi dispiace
Rispose piccata la cameriera, ignorando l'ammonimento della governante 
- La vera padrona era e resterà per sempre la signorina Rachel, la sorella del conte
Constance non era al corrente che il conte avesse una sorella
Appena la cameriera pronunciò quel nome, Constance vide la governante impallidire 
- Melina vai a pulire la cucina, muoviti, si è fatto tardi e il Conte non ci paga per spettegolare sulla sua vita privata, te l'ho detto un milione di volte
Lady Hamilton, comprendendo che, 
per quella sera, non sarebbe riuscita a carpire altro alle due donne, si congedò, ci avrebbe riprovato in un altro momento, era disposta a scoprire cosa si celava dietro ai misteri del conte e della sua famiglia e niente e nessuno l'avrebbe fermata 
Constance sapeva che adesso la governante avrebbe punito Melina per la sua lingua troppo lunga, ma non riusciva a dispiacersi per la ragazza, grazie a lei, in pochi minuti, aveva scoperto molte cose sulla vita del conte 



Dopo essersi fatta aiutare dalla sua cameriera a prepararsi per la notte, Constance si era trovata da sola nella sua camera e un senso di claustrofobia l'aveva invasa, certo, era una bella camera, spaziosa e molto accogliente, ma non era la sua camera a Hamilton House
















Impossibilitata a dormire si era alzata e osservando la scrivania, nella stanza adiacente alla sua camera, le era venuta voglia di scrivere sul suo diario, amava scrivere, ma soprattutto, amava scrivere ogni sera sul suo amato diario le emozioni e le sensazioni provate nell'arco della giornata, con il tempo avrebbe potuto rileggerle e forse riprovare le stesse identiche sensazioni, gliel'aveva regalato sua madre al suo dodicesimo compleanno e da quel giorno non se n'era mai separata

13 Giugno 1889

Caro diario
La mia vita in pochi giorni è notevolmente cambiata
Sir Jenkins è riuscito a convincere il conte ad ospitarmi nella sua residenza di
 campagna
Le voci che girano sul conte sono vere, è un uomo giovane, avrà solo pochi anni più di me ed è molto bello e altero, mi è parso molto scontroso e il nomignolo che gli hanno dato " di conte risoluto " gli calza a pennello
Standogli vicino ho provato una sensazione indescrivibile, strana, una sensazione che non avevo mai provato in tutta la mia vita, un misto tra paura, rispetto e attrazione
Ha uno sguardo così magnetico, i suoi occhi hanno un colore molto particolare, grigi, quasi bianchi, non ho mai visto due occhi come i suoi, la cameriera che mi ha servito la cena, mi ha detto che sua moglie non vive più con lui, non sono riuscita a comprendere come possa una moglie abbandonare così suo marito, c'è qualcosa dietro a tutta questa storia, qualcosa che anche la servitù mi sta celando, come se il solo nominare la vita passata del conte fosse un divieto
Rilesse quello che aveva appena scritto, poi chiuse il diario e decise che era ora di tornarsene a letto per provare a dormire un pò


Il sonno era tardato ad arrivare, era già da un pò che nella casa regnava il silenzio, anche i servi dovevano essere andati a dormire, ma lei si era rigirata nel letto senza riuscire a trovare una posizione comoda per potersi addormentare, forse era il nuovo letto o forse quella casa, si sentiva così sola
Solo in tarda notte, alla fine, era riuscita a chiudere gli occhi



Non sapeva per certo da quanto tempo si fosse addormentata, il fuoco nel caminetto si era spento, era più che certa che fosse stato un rumore a svegliarla, scostò le coperte e l'aria gelida raggiunse le sue caviglie, un altro rumore, come un nitrito di cavallo, all'ora non l'aveva sognato, la curiosità ebbe il sopravvento, si alzò da letto e a piedi scalzi raggiunse la finestra



Raggiunta la finestra, quello che vide, la lasciò confusa, il Conte stava rientrando da una cavalcata e si rese conto che doveva essere stato il nitrito del cavallo a svegliarla
Le venne istintivo chiedersi dove fosse stato fino a quell'ora tarda, senza però pensare che in fondo non erano affari suoi, lei non era ne sua moglie ne tanto meno la sua fidanzata, per il Conte lei era solo un' ulteriore problema che si era visto costretto ad accollarsi per mantenere una promessa data al padre moribondo




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